Cattività

Gian Maria Tosatti

2021

Cattività, 2020
Environmental installation, site specific.

Gian Maria Tosatti riflette sul rapporto tra spazio fisico e identità, attraverso una ricerca che lo ha portato a reinterpretare luoghi abbandonati o dismessi ai quali ha attribuito nuovi significati. Per il Premio Frescobaldi, Tosatti ha realizzato Cattività, un’installazione che occupa due stanze del castello di Castelgiocondo, reinterpretate dall’artista per riflettere sul rapporto tra l’uomo, l’architettura e la natura.

Con l’aggiunta di pochi elementi d’arredo l’artista abita questi ambienti, decorati in stile Art Nouveau, dove l’unico segno di vita è il leggero soffio del vento che muove le tende ricamate, all’interno di luoghi pervasi da un senso di nostalgia per un passato vissuto in totale armonia con la natura circostante. “Il vento è quasi impercettibile, e può essere percepito solo con molta attenzione dall’unico visitatore ammesso all’interno dell’installazione” sottolinea l’artista, che ha immaginato un’opera site specific in grado di costruire una relazione forte con il genius loci di Castelgiocondo.

L’artista

Gian Maria Tosatti

Gian Maria Tosatti (Roma, 1980 - vive a Napoli) ha compiuto la sua formazione nel campo performativo, presso il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera. Nel 2005 inizia a Roma un percorso artistico nel territorio di  connessione tra architettura e arti visive, realizzando principalmente grandi installazioni site specific. Tra il 2008 e il 2018 vive e lavora a New York, fino alla scelta politica di ristabilirsi in Europa. I suoi progetti sono indagini a lungo termine su temi legati al concetto di identità, sia sul piano politico che spirtuale. I primi cicli di opere che ha sviluppato sono stati «Devozioni» (2005-2011) - dieci installazioni per dieci edifici di Roma sugli archetipi dell’era moderna - e «Landscapes» (2006-), un progetto di arte pubblica in aree di conflitto. Attualmente la ricerca dell’artista è legata a due nuovi progetti, «Fondamenta» (2011-), basato sull’identificazione degli archetipi dell’era contemporanea, e le «Le considerazioni...», ciclo dedicato agli enigmi che risiedono nella memoria personale. Tra il 2013 e il 2016 la sua ricerca si è concentrata su un’opera in sette parti che ha abitato l’intera città di Napoli dal titolo “Sette Stagioni dello Spirito”. Tosatti è anche giornalista. E’ stato direttore del settimanale «La Differenza» e ha collaborato con molti giornali italiani come editorialista. E’ editorialista per Artribune e scrive su Opera Viva e sul Corriere della Sera. Scrive saggi sull’arte e sulla politica. Nel 211 ha curato RELOAD, prototipo di intervento culturale urbano sul riutilizzo temporaneo di spazi improduttivi ed è fondatore del progetto “La costruzione di una cosmologia”.

Tra le principali mostre personali:

Hessel Museum del CCS BARD (New York – 2014), museo MADRE, (Napoli - 2016), il Lower Manhattan Cultural Council (New York - 2011), La Galleria Nazionale (Roma - 2017), il Petah Tikva Museum of Art (Petah Tikva - 2017), il Museo Archeologico di Salerno (Salerno - 2014) American Academy in Rome (Roma – 2013), Museo Villa Croce (Genova – 2012) Andrew Freedman Home (New York - 2012), Tenuta dello Scompiglio (Lucca - 2012), Palazzo delle Esposizioni (Roma - 2008), Chelsea Art Museum (New York - 2009), BJCEM (2014), Centrale Montemartini – Musei Capitolini (Roma – 2007), Museo Wilfredo Lam (L’Avana - 2015), Casa Testori (Milano – 2014), MAAM (Roma - permanente), Castel Sant’Elmo (Napoli - permanente)

Etichetta d’artista

Gian Maria Tosatti, etichetta per CastelGiocondo Brunello di Montalcino, Vendemmia dedicata 2015. Ed. 500 Magnum, 2015

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